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Andiamo a quel paese

Nel paese in cui sono nato – come in altri dove sono stato o altri ancora dove non sarò stato mai – in molti si mandano a quel paese. Sì, ma io mi sono sempre chiesto: ma quel paese dov’è?

Questo è il sito dove sviluppo un Atlante, non completabile e quindi tendenzialmente infinito, di tutti i luoghi che, nei diversi contesti culturali, sono indicati da modi di dire come emblemi di posti remoti, sperduti o insignificanti, da Canicattì a Timbuktù, fino a Lahraj e Pétaouchnok. Il loro destino è di trovarsi in un luogo che sta tra il reale e l’immaginario, tra la geografia e la semiotica, e di essere evocati come luoghi fittizi quando il loro nome, in qualche modo, è ancorato a un posto situato nello spazio e nel tempo.

Il mio destino, invece, – mi piace pensare – è di andare in alcuni di essi. L’idea sarebbe o di riscattarli, mostrando che anche loro hanno il loro altrove, o di dimostrare che dappertutto siamo già a quel paese.

Il sito serve poi (vedi “Tracce”) a raccogliere i miei appunti di viaggio e altro materiale riguardante quei luoghi

Ne ho già parlato qui: Segni, margini, altrove (in Atlante dei frammenti, delle superfici e dei margini, catalogo della mostra Selvatico 2019)